Pitto-Sculture

PITTO
SCULTURE  

  • Il perchè delle mie scatole

    Ho iniziato una ventina d'anni fa a dipingere sulle scatole delle pizze da asporto, perché ricordano vagamente la carta fatta a mano e poco alla volta sono passata a usare altri contenitori di cartone, quelli che si ripongono normalmente in cucina. E' incominciata così la mia piccola guerra a quel tipo di pubblicità che entra nelle case attraverso il cibo che compriamo. La sento come una violenza perché a essa non possiamo opporci: tutti dobbiamo mangiare, ma portiamo a casa più contenitori che contenuti. Siccome comperiamo in fretta e altrettanto velocemente ci liberiamo degli imballaggi, non ci accorgiamo che ne siamo diventati schiavi: prendiamo al volo le confezioni più consigliate o allettanti per volume e colore e poi perdiamo tempo nel liberarcene. Nel mio piccolo ho reagito a questa violenza utilizzando i contenitori della spesa come supporto per dipingere il mio mondo fatto soprattutto di donne.

    Per me tutto diventa utile, purché inutile, cioè da buttare. E' una specie di mania che mi porta a ricercare e a collezionare contenitori sempre più nuovi o più vecchi, particolari per forma, dimensione o spessore. Colgo la qualità del cartone accarezzandolo a lungo con i polpastrelli delle mani per capire se ci sarà un "feeling" tra di noi: tra me e la scatola di dentifricio o quella di piselli o di pesce surgelati, di pasta o di farmaci, o tra me e i coperchietti tondi dei coni di gelato industriale!

    Il mio impegno non è stato vano perché sempre più persone di mia conoscenza hanno acquisito maggiore consapevolezza del problema comune.

    In questi ultimi anni un contenitore che mi interessa particolarmente è la scatola da scarpe, il cui interno dipingo solitamente di nero come le "scatole nere" di cui si va alla ricerca dopo un evento disastroso, perché registrano gli avvenimenti e li conservano. Le riempio di altre scatole più piccole da me dipinte e objets trouvés, di cui amo evidenziare il residuo poetico, che con i miei personaggi dialogano in un gioco di associazioni di tipo concettuale. La "scatola nera" conserva i segreti degli eventi, ma anche la semplice scatola può farlo: può diventare un raccoglitore di ricordi, oggetti del passato e quindi di emozioni e pensieri. In ogni casa, in un  cassetto, forse chiuso a chiave, tutti  noi custodiamo almeno una "scatola nera".

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